Archeologia a Gela

16. Nave greca

Aree di localizzazione dei siti archeologici di epoca protostorica, greca e romana

16. La nave greca di Gela

Verso la fine del VI sec. a.C., una nave commerciale greca carica di mercanzie, proveniente forse da Siracusa, era in procinto di arrivare sulla costa di Gela, passaggio obbligato per tutto il commercio navale del Mar Mediterraneo, quando un fortunale la colse a poca distanza dallEmporio; possiamo immaginarla limbarcazione, sballottata tra i flutti minacciosi e la corrente impetuosa del mare, trovarsi in grave difficoltà. Lequipaggio ammaina la vela per diminuire la resistenza al vento ma nonostante ciò la nave, già ingovernabile, comincia ad imbarcare acqua; viene gettato in mare il carico più pesante per alleggerire limbarcazione e mentre si procede in modo concitato a questa operazione, lultima per salvare la vita dei marinai, ad un tratto uno schianto fa reclinare la barca su un lato; la zavorra ha prodotto un grosso squarcio nella fiancata. La nave affonda velocemente e sparisce tra i flutti spumeggianti. Fin qui il racconto verosimile.

Nuccio Mulè e Gino Morteo (a destra) sul mare di Bulala nel 1989

Nel 1988, dopo ben 25 secoli, i resti della nave vengono evidenziati casualmente da due subacquei Gino Morteo e Gianni Occhipinti, che ne denunziano la scoperta alla Soprintendenza che costatata la notevole importanza del ritrovamento affida i primi rilievi alla "Cooperativa Aquarius", una ditta specializzata in lavori di scavo subacqueo, che dal 1989 al 1992 con cinque campagne di scavo scopre uno dei relitti più antichi fino ad oggi ritrovato nei fondali del Mar Mediterraneo e ci restituisce una considerevole quantità di reperti archeologici, tra cui vasellame attico a vernice nera e due rarissimi askoi a figure rosse, oggi custoditi nel museo locale. Limbarcazione, i cui resti sono in ottimo stato di conservazione, in origine misurava 20X8 metri; era una nave da trasporto a propulsione mista, remi e vela, costruita con la tecnica a guscio (ovvero col fasciame inserito sulla chiglia e con lossatura di rinforzo inserita nello scafo), e con le tavole del fasciame oltre che incastrate col sistema del tenone-mortasa rafforzate da cuciture vegetali, esempio questo unico al mondo fino ad oggi scoperto. Recentemente sono iniziati i lavori di scavo subacqueo di un secondo relitto di nave greca, ritrovato nelle immediate vicinanze del primo. In attesa del loro recupero e della relativa musealizzazione, i due relitti delle navi greche di Gela intanto riposano al sicuro nel loro sepolcro dacqua salata ricoperti da una spessa coltre di sabbia e da lastre di cemento.

Sistema di cuciture con corde

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