Archeologia a Gela
7. BITALEMI
Aree di localizzazione dei siti archeologici di epoca protostorica, greca e romana
7. Bitalemi
L'area archeologica (priva di cartelli didascalici) è recintata e non fruibile
A est del
fiume Gela, nelle immediate vicinanze della sua foce, esiste una
collinetta deno-minata Bitalemi (dal nome corrotto della vicina chiesuola
di Betlemme che fino al XVII secolo era suffraganea della vicina Abbazia
di Terrana) su cui a partire dal VII sec. a.C. e fino al medioevo si sono
insediate diverse popolazioni. In epoca arcaica, fino alla fine del V sec.
a.C., fu sede di un santuario greco dedicato al culto delle divinità
ctonie Demetra e kore con piccoli edifici dalle fondazioni di pietrame a
secco; a questa fase appartengono migliaia d’ex voto quali vasi acromi e
dipinti, anfore, coltelli e strumenti di ferro che in parte erano
collocati capovolti entro lo strato di sabbia in relazione al carattere
sotterraneo della divinità.
Nel periodo romano d’Età Imperiale (I-IV sec. d.C.) il sito fu occupato da
una fattoria (im-piantata direttamente sui ruderi del santuario greco)
che, in relazione a ritrovamenti di tegole con timbri "CALVI...", faceva
parte del latifondo di Calvisiana. Infine, nello strato superficiale della
collina sono stati ritrovati resti di una chiesa e di una necropoli
risalenti all’età di Federico III; lo scavo della necropoli ha
evidenziato tra l’altro anche una grande fossa comune con numerosi
scheletri ben conservati e con tracce di calce viva su di essi, il che li
farebbe collegare alla disastrosa peste del 1348.