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GIUSEPPE BLANCO

GIUSEPPE BLANCO, OPEROSO E INSTANCABILE

    E così sei mancato alla vita. Ti sei spento lentamente, come una candela, minato da un male inesorabile. Fino all'ultimo momento hai dimostrato una forza di vivere incredibile ed una perfetta lucidità mentale che non lasciavano presagire una fine così immediata. Povero caro amico Pino Blanco, hai lasciato questa terra con cristiana rassegnazione senza mai sconfortarti anche se già sapevi di trappare qualche giorno in più alla crudele Parca, tiranna nemica della vita umana.

   Che tristezza vederti adesso immobile, circondato dalla disperazione dei familiari e dalla costernazione degli amici. Ti abbiamo perduto per sempre! Ci mancheranno molto i tuoi articoli di storia patria, i tuoi saggi letterari che da anni con vigore proponevi sulle pagine de La Sicilia e ancor prima sulla prestigiosa sua terza pagina. Conserveremo con cura tutte le tue pubblicazioni dove hai profuso il meglio della tua energia spirituale, la stessa che ha pervaso i generosi consigli che gli amici cultori di patrie memorie ti chiedevamo, la stessa energia che ha permeato sempre il tuo impegno di presidente del locale Archeoclub d'Italia e la tua professione di educatore. Questa tua instancabile operosità, feconda di benefica dottrina, di fruttuosa erudizione la facevi risplendere nei tuoi lavori di scrittore, saggista e cultore di patrie memorie e nelle virtù domestiche. E la sentenza di Seneca Chi conosce la importanza del suo dovere, ha bastante facoltà attiva e volontà per adempirlo è stata certamente sempre presente in tutta la tua vita.

   E la morte, vincendo alla fine col suo orrendo bacio, circonda di silenzio profondo e copre, col nero manto dell'oblio, la tomba degli uomini... questa legge universale dell'indifferenza e delle dimenticanze, ha le sue eccezioni per gli uomini ragguardevoli che abbandonano questo mondo. E di questa eccezione godrà il caro amico Blanco.

 

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