Battaglia di Gela

LA BATTAGLIA DI GELA

 

STATO MAGGIORE DELL’ESERCITO

V REPARTO AFFARI GENERALI

UFFICIO STORICO

ROMA

Comando XVIII Brigata Costiera

 Sintesi della relazione cronologica degli avvenimenti

  

Giorno 9 luglio 1943 – XXI

Ore 19,30: comando XVI Corpo d’Armata comunica stato allarme che viene subito diramato agli enti dipendenti.

Giorno 10 luglio 1943 – XXI

Ore 0,15: giunge comunicazione del comando 176° rgt.c. su paracadutisti lanciati tra la Fattoria Mandello e S. Croce Camerina. Il C.do 501° battaglione. ha mandato un plt. per rastrellamento zona.

Ore 1,15: comando Corpo d’Armata (Capo di Sato Maggiore) a mezzo telefono comunica l’ordine di far brillare l’interruzione mezzo (Puma arancione). Comunica altresì l’ordine di far brillare le opere del porto di Licata (sebbene non compreso nella zona di giurisdizione della brigata) viene trasmesso subito l’ordine di brillamento del pontile di Gela…

 

Ore 1,20: viene comunicato dal Capo di Stato Maggiore XVI Corpo d’Armata, a mezzo telefono, lo stato di emergenza che viene subito diramato agli enti dipendenti…

 

Ore 2,10: il 383° battaglione comunica di aver inviato un plotone Ciclisti di rinforzo al posto di blocco circondato. Giunge notizia che due dei paracadutisti sono stati uccisi. In contrada Camerana tra q.13 e q.26 è caduto un apparecchio americano. Nessuna notizia dell’equipaggio…

 

Ore 2,38: il Magg. Maccaferri comunica che in direzione Sud-Ovest di Monte di Poggio Lungo, illuminati fugacemente dalle fotoelettriche di Licata, sono state avvistate in mare a circa 10 Km. dalla spiaggia n.4 navi di cui una di grande sagoma.

 

Ore 2,50: comunicata tale notizia a mezzo telefono direttamente al Capo di Stato Maggiore XVI Corpo d’Armata a tale ora salta il pontile di Gela.

 

Ore 2,54: vengono segnalate parecchie imbarcazioni in mare in direzione di Senia Ferriata.

 

Ore 2,57: il Magg. Rabellino comunica che le artiglierie navali nemiche hanno aperto il fuoco contro la posizione di Senia Ferriata.

 

Ore 3,01: viene segnalato che le artiglierie navali nemiche hanno aperto il fuoco sulle posizioni della 330° Batteria (Capo Soprano).

 

Ore 3,03: viene segnalato che elementi nemici iniziato lo sbarco a Senia Ferriata. Comunicazioni interrotte.

 

Ore 3,37: il Capo di Stato Maggiore XVI Corpo d’Armata comunica che è stato passato l’ordine ad un Reggimento della div. Goering di contrattaccare in direzione di Senia Ferriata. Alla stessa ora il Magg. Rabellino comunica che il nemico cerca di sbarcare sulla destra del pontile di Gela…

 

Ore 3,50: Ten. Col. Lauritana Com/te del XXI gruppo comunica che il nemico è sbarcato nei pressi pontile di Gela. Tutte 4 le nostre Batterie Aprono il fuoco sul nemico.

 

Ore 4,05: il Col. Altini segnala infiltrazione nemiche nell’abitato di Gela.

 

Ore 4,43: avvertito il Col. Altini di non lasciare le posizioni di Poggio delle Femmine – stazione Butera guarnite. Il Col. Altini comunica che Falconara resiste ancora.

 

Ore 4,56: il Magg. Rabellino comunica che al largo vi sono parecchi natanti e che ha l’impressioni che tali natanti abbiano fatto un movimento di va e vieni dalla spiaggia, che ha parecchi morti e parecchi feriti. La popolazione di Gela si mantiene tranquilla nelle case.

 

Ore 5,15: il Ten. Col. Ignaccolo avverte che da notizie giunte dal centro raccolta notizie di Gela è stato accertato che paracadutisti sono scesi a Gela e che si combatte nelle vie del paese. Si cerca di controllare la notizia col Magg. Rabellino.

 

Ore 5,37: il centro raccolta delle notizie di Gela comunica che il 429° Brigata Costiera è circondato e che sbarcano carri armati nemici.

 

Ore 6,28: il Col. Altini comunica che il presidio di Gela è asserragliato e circondato e che si combatte accanitamente nell’abitato. L’81° Batteria del 218° gruppo ha subito perdite ed ha un solo pezzo efficiente ed appena spara e subito viene lentamente controbattuta dalle artiglierie navali nemiche. Le Batteria 49a e 330a hanno tre pezzi solo efficienti e sparano sui natanti che tentano di avvicinarsi alla spiaggia. Fa presente che ha molti feriti gravi e che avrebbe bisogno di autoambulanza, che il gruppo mobile non si vede ancora e che non ha notizia del reggimento Goering.

 

Ore 7,10: il Col. Altini comunica che le navi hanno aperto il fuoco di interdizione sul rovescio dei nostri caposaldi. L’81a Batteria non ha più pezzi ed ha disposto la difesa vicino con le mitragliatrici. Le batterie 330a e 49a hanno in complesso 4 pezzi che sparano sulle imbarcazioni che continuano ad avvicinarsi sulla spiaggia, subito controbattute però dalle artiglierie navali nemiche. Vede reparti del gruppo mobile in vicinanza dell’abitato di Gela e ode il fuoco delle mitragliatrici…

 

Ore 7,42: un civile annunzia che in vicinanza di Niscemi a circa 2 Km e mezzo vi sono un centinaio di paracadutisti.

 

Ore 8,02: giungono le ultime notizie dalla stazione radio di Gela: siamo circondati. La comunicazione viene interrotta per sempre.

 

Ore 9,13: l’osservatorio di Niscemi comunica che salve di batterie nemiche giungono nei pressi della 95a Batteria a Casa del Mastro, altre in vicinanze del passaggio a livello di Gela. Il gruppo tedesco ha già iniziato il fuoco.

 

Ore 9,20: il Col. Altini comunica che la 49a Batteria si è arresa perché il nemico veniva avanti facendosi coprire dai nostri soldati presi prigionieri e che la 330a Batteria ha fatto saltare i pezzi.

 

Ore 10,50: viene inviato il seguente radiomessaggio al comando del Corpo d’Armata: continua sbarco nemico Gela. Batteria Capo Soprano sopraffatta. Gruppo mobile “E” ripiega da Gela su posizioni difesa fissa. Paracadutisti dintorni di Niscemi.

 

Ore 11,00: pervenuta la seguente comunicazione dal comando del Gruppo Mobile “E” attaccato Gela con gruppo mobile “E” trovato occupato paese da nemico con armi pesanti bombarde e artiglierie. Dal fuoco delle armi automatiche la fanteria non poteva entrare in paese. I carri armati venivano attaccati dalle artiglierie e dalle bombarde. Gruppo trovasi sotto, persistendo tentativo attacco. Riuscita assai problematica. Attendo ordini e possibilmente un battaglione di rinforzo per poter mantenere le posizioni. Risposto subito con messaggio mezzo moto: prendete contatto con Reggimento tedesco ed agite in concomitanza. Alla stessa ora perviene dal Col. Altini la seguente comunicazione: sulla destra nulla di nuovo da segnalare. A Monte Zai-Monte Lapa la 11a compagnia del 33° che era rimasta a Butera paese, insieme alla 3a compagnia del 384° occupano lo sbarramento..

 

Ore 11,15: inviato seguente fono a mano urgente a mezzo moto al comando XVI Corpo d’Armata et cablogramma: nemico occupato Gela. Attacco gruppo mobile non riuscito. Gruppo ripiegato su difesa fissa. Ordinatogli di prendere collegamento con i reparti tedeschi ed agire concomitanza. Continua sbarco zona Senia Ferriata et Gela. Paracadutisti attorno a Niscemi. At ore 7,50 grossi zatteroni varcano Scoglitti e Punta Braccetto. Fattoria Randello circondata da paracadutisti. A Vittoria si combatte contro paracadutisti. Ultime notizie Monte Poggio Lungo caduto. 3° battaglione 33° Fanteria. Ripiega stazione Butera. Reparti tedeschi si trovano sulla provinciale Gela-Bivio Priolo ed altri ed altri giunge S. Ten. Locascio che comunica: gruppo mobile con in testa motociclisti giunto verso ore 7,30. Altezza passaggio a livello Gela, costretto fermarsi per forte reazione nemica proveniente da Est e da Ovest. La compagnia carri penetrava in paese fatto segno a nutrito fuoco di artiglieria, armi automatiche e mortai, è stata costretta a retrocedere. Ultimo rientrava il capitano com/te la compagnia che ha dovuto lasciare in paese un carro inutilizzato. Vista la forte reazione nemica e l’impossibilità di una resistenza sul posto il com/te del gruppo ha ordinato il ripiegamento sulla posizione della difesa fissa. Si lamenta 1 uff. morto (S. Ten. Rigua) com/te stazione Corpo d’Armata e tre uff. feriti (Ten. Fazzari, S. Ten. Marchigiani e S. Ten. …) non accertato ancora le perdite della truppa. Materiale distrutto. 4 trattori della 9° Batteria, 4 pezzi controcarro.

 

Ore 13,15: giunge a mezzo motociclista la comunicazione che il com/te del 3° e del 33° insieme al Magg Maccaferri si ritirano con pochi uomini su Butera scalo, dopo aver subito ingenti perdite.

 

Ore 14,10: Ten. Trapani ha fatto pervenire la seguente comunicazione: circa 60 paracadutisti armati di mitragliatrici trovasi asserragliati in caseggiati della contrada Pisciotto. Urgono rinforzi e qualche pezzo di artiglieria. Alla stessa ora il comando della difesa fissa comunica che la difesa Corpo d’Armata alta e bassa ha abbandonato il campo. Le truppe della difesa fissa sono sul posto e resistono ad oltranza. Si attendono vostri ordini.

 

Ore 15,42: giunge il seguente fono del C.do della difesa Fissa: la difesa fissa aerop. Gela saprà tenere duro e farsi onore combatteremo fino all’ultima cartuccia e all’ultimo uomo per difendere le posizioni affidateci. Il Ten. Col. Ignaccolo, tutti gli avieri, tutta la difesa Corpo d’Armata alta e bassa dell’aerop. hanno abbandonato le posizioni e non ne conosciamo il motivo.

 

Ore 17,30: il comando del 6° reggimento A.A. comunica di aver catturato a un paio di Km. dalla sede del comando paracadutisti, di cui uno al mattino verso le ore 10. I prigionieri sono di nazionalità americana.

 

Ore 18,40: il Comandante del gruppo mobile ha inviato al C.do della Brigata il S. Ten. Locascio il quale riferisce: a precisazione di questo precedentemente comunicato che il gruppo ha subito le seguenti perdite: un ufficiale, feriti 4 ufficiali. Perdite fra la truppa circa un centinaio tra morti, feriti e dispersi. Materiale: un carro d’assalto rimasto a Gela inutilizzato, due carri inutilizzati rientrati a Niscemi, due auto carrette distrutte, un numero imprecisato di tricicli distrutti. Nel complesso sono state perdute più della metà delle armi. La Batteria  di Poggio Molinazzo Maca 76/40 e la Batteria 334 da 37 non sono più in posto. Il ten. Col. Ignaccolo è al comando dell’aeroporto. Il presidio italiano di Gela è stato imbarcato dal nemico sulle navi.

 

Ore 20,15: il III/33 comunica a mezzo telefono che da Licata si vedono venire verso Gela carri armati inglesi.

 

Ore 20,25: viene inviato il seguente fono a mano al C.do del XVI Corpo d’Armata: situazione immutata. In azione contro forte nucleo di paracadutisti avuti un morto, due ufficiali feriti di cui uno disperso et alcuni uomini pure feriti. Catturati sette paracadutisti americani. C.do III/33 segnala ora da Stazione Butera momento carri armati nemici sulla nazionale 115 da Licata verso Gela. Avvertirò reparti divisione Goering mezzo moto. At ore 19,30 apparecchi italiani e tedeschi hanno sganciato qualche bomba su navi inglesi sulla fonda. Vivace reazione contraerea nemica.

 

Ore 24,00. viene comunicato a mezzo fono a mano per motociclista C.do XVI Corpo d’Armata che velivoli nemici hanno sganciato bombe su Monte Lungo e Castelluccio. Comando del 134 si riesce difficilmente telefonare. La difesa fissa non risponde.

 

Giorno 11 luglio 1943 = XXI

Ore 1,00: viene comunicato a mezzo fono per motociclista al comando XVI Corpo d’Armata che azioni di mitragliamento sono state svolte dal nemico sulla strada di Sette Farine. I collegamenti telefonici con il comando 134° e con la difesa fissa sono interrotti.

 

Ore 5,30: pervengono dal comando XVI Corpo d’Armata i seguenti due foni a mano: 01/81 84/OP. ore 06,00 div. Goering e div. Livorno attaccheranno in concomitanza puntando su Gela. alt Partenza rispettivamente da zona Priolo e ponte Dirillo e da linea Castelluccio stazione Butera Monte Falcone alt Gruppo mobile Niscemi assegnato div. Livorno. F/to Castamaggiore XVI CARM 01/8169/OP: eventualità che reparti debbano temporaneamente sgombrare territorio prescrivo: rimangono sul posto soltanto CC. RR. territoriali et ufficiali medici non appartenetti a reparti combattenti. Magazzini et depositi di qualunque specie devono essere distrutti. Gen. Rossi. Inviato a mezzo moto al Com/te 178° ordine di trasmettere novità del settore e tenere costantemente informato con qualunque mezzo il comando della brigata a qualunque novità. Comunicato altresì l’ordine pervenuto al comando Corpo d’Armata per la eventualità di uno sgombero del territorio occupato. Lo stesso ordine è stato comunicato al C.do della stazione CC. RR. di Niscemi.

 

Ore 8,00: Comunicato comando XVI Corpo d’Armata il seguente fono: concentramenti artiglieria navi nemiche sui noti obbiettivi di R. Priolo, R. Farello sulla Vittoria-Gela e Gela P. Olivo nonché sulla piana di Gela in dipendenza di movimenti di nostri carri armati. At ore 5,55 azione di nostri aerei sulla flotta nemica est fortissima reazione nemica. Sembra che due navi nemiche siano state colpite et si siano allontanate. At ore 7,03 un aereo nemico a bassissima quota ha sganciato una bomba di grosso calibro nei pressi del bivio Niscemi - P. Olivo, Niscemi – Priolo. Una casetta demolita. Nessuna vittima. Non ancora rientrato motociclista da Vittoria. Non ho notizie del comando 134. Il Gen. Mariscalco.

 

Ore 9,00: fono da XVIII at XVI Carm. Nostri carri sono sul boschetto di Casa Sambuchi 8 Km. Nord-Est Gela (carta al 100/000) battuti dalle artiglierie navali. Tiri intensi a tratti sul Dirillo. Qualche nostro apparecchio at ore 8,35 ha sganciato qualche bomba sulle navi. Effetti non visibili causa fitta foschia. Una Batteria tedesca ha colpito una nave nemica che si è allontanata dalla spiaggia. Gen. Mariscalco.

 

Ore 11: fono da XVIII at XVI Carm: la cattedrale di Gela è stata colpita da proiettili di artiglieria. Sembra nemico. Tutta la zona di Gela coperta da una densa cortina di nebbia artificiale che si è propagata su tutta la zona di Niscemi ed oltre. Gen. Mariscalco.

 

Ore 13,00: fono da XVIII brigata at XVI Corpo d’Armata: poco dopo le ore 12,00 due velivoli da caccia portante i distintivi tedeschi hanno mitragliato sulla strada Niscemi Caltagirone a circa 2 Km. e mezzo da Niscemi, due autocarri tedeschi carichi di carburante incendiandoli. Poiché io ho personalmente osservato i distintivi degli aerei e poiché nella giornata noto lo stesso fatto (la comunicazione riguardante il lancio di bombe di cui al fono a mano alle ore 8,00 si riferiva pure ad aereo portante distintivo tedesco) debbo supporre che trattasi di aerei nemici camuffati. Il motociclista inviato stamane a Vittoria, via S. Pietro è ritornato lievemente ferito senza aver potuto comunicare il mio ordine perché a circa 3 Km. at occidente di Acate si combatte. Mi ha assicurato che Vittoria è in mano agli americani e che i tedeschi avanzano verso Vittoria.

 

Ore 16,00: una nave trasporto è stata colpita da bomba in corrispondenza foce Gela Si è allontanata al largo emanando fumo. Un aereo tedesco in duello aereo ha abbattuto un quadrimotore americano, nel cielo di Niscemi. Ma è stato a sua volta abbattuto. Gli aviatori tedeschi lanciatisi col paracadute. Uno di essi sceso incolume presso Niscemi. Il quadrimotore inglese viene segnalato abbattuto in direzione S. Michele di Ganzeria. Apparecchi nemici in picchiata hanno bombardato aeroporto di Gela.

 

Ore 18,00: viene trasmesso a mezzo fono per moto al C.do Corpo d’Armata che la nave colpita di cui al fono delle ore 16 brucia. Dense colonne di fumo innalzano dalla nave. Anche da un’altra nave si vede innalzare una densa colonna di fumo. Apparecchi nemici hanno bombardato alle ore 17,20 l’aeroporto di Gela. Il comando div. Goering trovasi a 3 Km. a Sud dell’abitato di Niscemi. Pervengono alla stessa ora per mezzo moto le seguenti notizie dal C.do del 134° costiero: da ieri sera le comunicazioni telefoniche con codesto comando sono interrotte. Più volte ho tentato di riallacciarle, ma inutilmente. Coi reparti di Monte Lungo e Manfria vi sono mancate le comunicazioni dalle ore 20,00 di ieri. Anche qui ho tentato inutilmente di riallacciarle causa l’azione dell’artiglieria nemica. Sono stato invece in collegamento con Cantoniera Zai – Staz. Butera e 3a Batteria S. Nicola. Ieri nel primo pomeriggio due autoblindo nemiche si erano avvicinate a Cantoniera Zai, la reazione dei nostri ha ucciso un ufficiale inglese e catturato un autoblindo. Nessuna perdita. Stamane ore 7,35 si sono affacciati nella pianura di Gela due battaglioni Livorno con obbiettivo Gela, a destra I/33, II/34 a sinistra gli altri due battaglione 34. Fino all’altezza delle casuzze la destra ha avanzato indisturbata, ma poco; dopo le molte navi nemiche dietro indicazione dei loro palloni frenanti con concentramenti di artiglierie di tutti i calibri hanno causato perdite arretrando l’avanzata. A un certo momento proveniente da Gela sono entrati alcune autoblindo le quali sono penetrate mitragliando nel dispositivo dei nostri. Sono state causate molte perdite e sono stati fatti numerosi prigionieri negli elementi della div. Livorno. La 3a Batteria di S. Nicola ed anche pare un gruppo di appoggio hanno cercato di ostacolare inutilmente l’azione delle autoblindo. Alle ore 11,00 circa l’ala destra non si è più vista avanzare e corre voce che sia stato catturato il Colonnello del 33°. L’ala sinistra è stata anch’essa violentemente tormentata dai concentramenti poderosi di artiglieria di tutti i calibri, ma non stata fatta segno di autoblindo. Pare perché poco distante sulla sinistra ordeggiavano sulla nazionale 517 diversi carri armati che mi sono parsi quelli del gruppo mobile e che per quanto bersagliati anche essi dall’artiglieria non mi è sembrato che siano stati colpiti. Verso le ore 11,00 l’ala sinistra era anch’essa ferma. Si sono verificati di poi violenti scontri tra le opposte aviazioni. La nostra ha bombardato le navi nemiche che per altro si difendeva con un violentissimo fuoco. Corpo d’Armata Monte Lungo e Manfria non danno segni di vita. Io con il mio comando sono sempre nei pressi di Sette Farine…

 

Ore 19,00: le artiglierie navali allungano il tiro con medi calibri, bombardando l’abitato e le adiacenze di Niscemi, specialmente le strade. Danni e perdite in corso di accertamento.

Trasmetto una relazione riportante in ordine cronologico gli avvenimenti principali verificatisi dal momento dello stato di allarme sino alle ore 20,00 di oggi 11 corr. Al completo aggiungo: nel complesso sono convinto che i reparti costieri abbiano assolto il compito loro affidato: contenere l’attacco nemico di forze preponderanti ed abbondantemente forniti di mezzi di ogni specie. Durante la notte sono rimasti privi delle poche fotoelettriche a loro disposizione, perché essi, colpiti per prima dalle artiglierie nemiche. Ciò non di meno hanno potuto reagire allo sbarco nemico, anche perché al buio sono state poco efficacemente controbattute dalle artiglierie della marina. Col far del giorno però l’artiglieria stessa ha potuto aver buon gioco martellando da vicino, con pezzi di ogni calibro le nostre posizioni. Non ho notizie precise circa le munizioni consumate dalle artiglierie della difesa costiera. Solo posso dire che il 209° gruppo ha sparato più di 1000 colpi per batteria, mentre il 21° è rimasto in complesso fino all’ultimo con 4 pezzi su dodici, svolgendo intensa ed efficace azione antisbarco. Non ho notizie del 178°. Credo però che anche i reparti di questo Reggimento hanno fatto il loro dovere fino all’ultimo. E’ peraltro da tener presente:

- le truppe e comandi, e specie questi ultimi sono stati e sono tuttora fortemente disturbati da paracadutisti nemici scesi un po’ dovunque, e che, oltre a svolgere azioni insidiose, hanno interrotto costantemente tutte le comunicazioni a mezzo filo, privando così i comandi inferiori e le truppe degli ultimi ordini e delle direttive, nonché della viva voce incoratrice del superiore;

- che non abbiano avuto fino a questa mattina alcuno appoggio da parte dell’aviazione delle artiglierie, cosicché le navi nemiche hanno potuto avvicinarsi indisturbate alla costa, spostandosi a loro piacimento per prendere d’infilata o di schiancio le nostre posizioni e le retrovie. Il bombardamento navale di cui alla segnalazione delle ore 19,00 di oggi ne ha fede. Quattro colpi sono caduti nel centro dell’abitato di Niscemi, tre altri alla periferia, molti nelle campagne adiacenti. Le perdite finora accertate in Niscemi sono di quindici morti fra la popolazione civile. Non si conosce ancora il numero dei feriti. E’ encomiabile l’azione svolta fin dal primo momento dai reparti del gruppo mobile “E” ed in special modo dalla compagnia carristi e dalla 155a compagnia Bersaglieri. Concludo rappresentando che fino a quest’oggi la posizione di Manfria e di Monte Lungo resistevano ancora. Forse resistono tutt’ora.

IL GENERALE DI BRIGATA COMANDANTE

                                 Orazio Mariscalco

 

Ai combattenti di Sicilia

(brani tratti dal libro “Luglio 1943 in Sicilia” di Dante Ugo Leonardi, comandante del III battaglione del 34° Reggimento Fanteria "Livorno”)

    …Il fascismo, dunque, anche dopo il 25 Luglio e l’8 Settembre 1943, continuò ad ingannare sé stesso e l'Italia. E per fare sorgere uno spirito militare che non esisteva più ed una volontà che mancava; per scuotere insomma l'amor patrio degli Italiani e far rivivere speranze perdute, i fondatori della Repubblica Sociale gridarono forte al “tradimenfo dei combattenti di Sicilia e dei Siciliani” addossando ad essi ed ai loro capi ignobili responsabilità che non avevano. Era il solito gioco, col quale il fascismo cercava di mascherare i suoi gravi insuccessi politici e militari!. E neppure il tragico ammonimento della Patria in rovina fu sufficiente ad indurre i responsabili a cambiar sistema!

      In Sicilia, hanno combattuto quasi tutti i reparti, chi più e chi meno, chi con maggiore e chi con minor valore, come sempre è avvenuto in tutti gli eserciti del mondo ed in tutte le battaglie della storia. Ma hanno combattuto in una situazione senza precedenti e che il.popolo italiano ha ora il dovere e il diritto di conoscere: fucile contro carro armato; fucile contro aeroplano; fucile contro nave da guerra!... Questo i lettori lo rileveranno dalla narrazione documentata dei tatti, in quella parte del libro nella quale sono elencati le forze ed i mezzi esistenti in Sicilia al momento dello sbarco nemico. Nè taluni spiacevoli episodi - verificatisi nei giorni successivi, qua, e là, in circostanze speciali e per difetto d'armamento e d'inquadramento - possono infirmare il valore della collettività, che sin dal primo momento ha lottato in condizioni estremamente difficili, unicamente per il sentimento del dovere che nel Sodato Italiano non è venuto mai meno.

     Perciò, niente scopi politici e neppure esaltazione militaristica! Fatti, soltanto fatti, ma fatti di sangue. Sangue su sangue, perché in questa infelice guerra ne versammo in abbondanza da per tutto; in Balcania, Grecia, Russia, Africa, Sicilia e nella Penisola. Ed oltre al sangue prezioso dei combattenti, vi fu anche quello assai grave e commovente degli innocenti e degli inermi e l'altro dei partigiani!... A suo tempo la statistica ci. darà i dati complessivi di queste perdite dirette. E certamente, saranno impressionanti. Ma le perdite indirette causate dalla guerra, ossia sofferenze, danni fisici, mentali, morali, economici, ecc. sono spaventose e nessuna statistica potrà mai fissarle in cifre…

    I Morti appartengono alla storia e sono retaggio di gloria nazionale. Ed io scrivo per Voi, o numerosa e cara schiera di Caduti della Sicilia, affinchè il popolo italiano non vi dimentichi…

 

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