ESEMPI DI "RUBERIE" DEL PATRIMONIO ARCHEOLOGICO DI
GELA IN ITALIA E NEL MONDO
Caltanissetta
La recente restituzione di diversi reperti archeologici,
trovati a Gela qualche decennio fa, da parte della
Soprintendenza di Caltanissetta al nostro museo, non certo in
maniera spontanea, non ci deve far dimenticare che tra il maggio
del 1999 e il novembre del 2001 da Gela sono state trasferite
nel capoluogo nisseno ben 936 (novecentotrentasei)
cassette piene di reperti archeologici trovati in diversi
periodi a Gela e nel suo interland, reperti archeologici quasi
tutti inventariati e quindi ancora riscontrabili nei registri
del nostro museo archeologico. Si tratta di un numero di reperti
archeologici veramente impressionante che è stato sottratto
impunemente al nostro patrimonio archeologico. Si può
comprendere, ma non giustificare, che il trasferimento allora
abbia riguardato anche materiali provenienti da diverse contrade
di Butera, Niscemi, Sabucina, Capodarso, ecc., ma che, però, tra
i materiali trasferiti a Caltanissetta ce ne sia stata una
cospicua quantità proveniente da Gela, non è per niente
concepibile. Ci riferiamo, in particolare, a 266 cassette di cui
106 con reperti protostorici ritrovati in contrada I Lotti a
Manfria negli scavi del 1997 e del 1988, 69 con reperti
ellenistici ritrovati negli scavi del 1999 e 2001 a Capo
Soprano, 16 di materiale archeologico ritrovato nello scavo del
2001 in via Colombo, 19 a Villa Jacona nel 2001 e 56 cassette
con materiale archeologico proveniente dagli scavi del 1995 in
un terreno privato di via Indipendenza a Gela. E se poi
aggiungiamo i reperti archeologici di ben altre 107 provenienti
dagli scavi delle necropoli di Monte Majo e Canalotti arriviamo
a un totale di quasi 400 cassette, cioè un numero incredibile di
reperti archeologici che adesso si trova indebitamente a
Caltanissetta. Il discorso sulla restituzione ovviamente
riguarda anche i numerosi reperti archeologici ritrovati a Gela
negli ultimi decenni e conservati preso la sede distaccata della
Soprintendenza nei locali di Bosco Littorio a Gela. Su questi
reperti bisogna vigilare affinchè non facciano prima o poi la
stessa fine dei precedenti. In definitiva se passa come un
regola il concetto della storicizzazione dei reperti
archeologici nelle strutture museali, non si capisce il perché
di questa enorme quantità di reperti archeologici portati via
dal museo di Gela. Ma, al di là della notevole quantità dei
frammenti, cosa si sono portati via nel famigerato suddetto
triennio di trasferimento, diamo qualche esempio: anfore di
origine greco-italica del IV sec. a.C., brocchette e bacini
acromi, monete bronzee di Età agatoclea e punico-siceliota,
punte di lancia, numerosi vasi di diverso tipo e misura, testine
femminili, oscilla e lucerne, lekythoi attiche a figure rosse
con importanti figurazioni, olpai di diversa misura, pithoi,
anelli in bronzo e argento, piatti, coppette, antichi chiodi di
ferro e bronzo, antefisse gorgoniche, patere, statuette fittili,
reperti dell’Età del Bronzo antico della facies di Castelluccio,
vasi protostorici a fruttiera e clessidra, olle globulari con
decorazioni, pentole da fuoco, un’enorme quantità di corredi
funerari e così via; addirittura un certo numero dei reperti
citati si trovava già esposto nelle vetrine al primo piano. A
questo impressionante numero di cassette trasferite a
Caltanissetta, se ne stava per aggiungere un altro consistente
che fortunatamente non è andato in porto in coincidenza del
cambio della direzione del locale museo. In merito alla
restituzione di diversi importanti reperti archeologici che si
trovano indebitamente nei musei di Siracusa e Agrigento
ritorneremo a parlare un’altra volta, ma nulla ci vieta di
anticipare qui degli esempi. Da Siracusa dovranno essere
restituiti di diritto qualcosa come duecento reperti, in massima
parte frammenti, di cui una grande Gorgone Medusa in terracotta
policroma, mentre da Agrigento dovrebbero ritornare per
giustezza nel nostro museo una coppetta del VII sec. a.C., con
la più antica figurazione della Trinacria, e il grande cratere a
volute dell’Amazzonomachia a figure rosse del V sec. a.C. del
pittore dei Niobidi. Così come un’altra volta torneremo a
parlare dei reperti medievali recuperati alcuni decenni fa nella
canonica della Chiesa Madre e in altri posti di Gela di cui si
sono “perse” le tracce. Come città non dobbiamo essere più
disposti a fare la figura della cenerentola del bene culturale!!
Al Direttore del Museo Archeologico Regionale di Gela
Arch. Salvatore Gueli
e p.c. All’On.le Assessore Regionale ai BB.CC.AA. e all’Identità
siciliana On.le Gaetano Armao
Oggetto: reiterazione richiesta notizie su trasferimenti di
reperti dal Museo Archeologico Regionale di Gela a quello di
Caltanissetta.
La presente per richiederLe cortesemente, in merito alla
normativa sulla trasparenza, se risponde a verità il fatto che
alcuni dirigenti della Soprintendenza di Caltanissetta, in
diversi tempi, hanno trasferito definitivamente reperti
archeologici dal museo di Gela a quello di Caltanissetta. In
particolar modo si chiedono notizie: 1) sui reperti archeologici
di epoca protostorica di Disueri e di epoca romana, regolarmente
inventariati nei registri del museo archeologico di Gela, che
erano esposti nelle vetrine del primo piano; 2) su circa 700
cassette piene di reperti trasferiti nel novembre del 2001
contenenti anche materiale proveniente dagli scavi nel
territorio di Gela; 3) su altri paventati trasferimenti, per ora
bloccati, di materiale depositato nei magazzini del Museo di
Gela. In attesa di riscontro Voglia gradire distinti saluti.
Gela 31 agosto 2010. Prof. Nuccio Mulè
P.S. La richiesta di cui sopra, rivolta agli stessi destinatari,
è stata già avanzata una prima volta il 19 novembre del 2007 ed
una seconda volta il 27 novembre del 2008 senza mai aver
ricevuto un qualsiasi riscontro. Pertanto, se, dopo un periodo
di tempo ragionevole, anche questa richiesta risultasse inevasa
lo scrivente, come forma di protesta, la reiterà agli stessi
destinatari giornalmente.
26 maggio 1999
Primo trasferimento di reperti dai magazzini del Museo di Gela a
Caltanissetta
Totale cassette trasferite n. 106
24 novembre 2000
Secondo trasferimento di reperti dai magazzini del Museo di Gela
a Caltanissetta
Totale cassette trasferite n. 107
20 novembre 2001
Terzo trasferimento di reperti dai magazzini del Museo di Gela a
Caltanissetta
Totale cassette trasferite n. 723
Totale cassette sottratte n. 936
E non è finita qui. E quanti sono
tutti i reperti conservati nel deposito di Bosco Littorio a
Gela? Anche questi andranno a Caltanissetta?
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