Bunker - Fortini - Gela - Seconda Guerra Mondiale

Strutture di difesa italiane nel territorio di Gela

Fortini, Bunker e Rifugi antischegge

A partire dal 1941, in assenza di strutture difensive lungo tutto il territorio costiero italiano, si ebbe la necessità di provvedere alla costruzione di un sistema di difesa costiera con la realizzazione di diverse tipologie di strutture fortificate allo scopo di impedire o contrastare eventuali sbarchi nemici. Per l’occasione furono istituite delle divisioni costiere con reparti che avevano il compito di costituire dei posti di osservazione, nuclei fissi e mobili e posti di blocco costieri. Sardegna, Sicilia, Isola d’Elba e Isole Pelagie rientrarono tra le priorità assolute di questo sistema difensivo costiero.

    Nella realizzazione dei sistemi difensivi costieri (casamatta, fortino, bunker e pillbox) della Sicilia, però, sia l’urgenza sia le condizioni economiche dell’Italia in quel periodo ne impedirono la buona riuscita; infatti, vuoi per la quantità di calcestruzzo e di ferro ridotti vuoi per l’arretratezza della concezione difensiva italiana, le strutture risultarono carenti e spesso non rispondenti alla bisogna. Nonostante ciò, nelle zone passibili di sbarchi, la fortificazione costiera siciliana fu organizzata in modo modesto con la dislocazione delle strutture difensive ben ritirate sui rilievi attorno alle città, spesso abilmente mascherati alla vista, disposti a caposaldo, in modo da fornire una reciproca assistenza di fuoco o poter continuare a resistere anche se superate, e in punti di fondamentale importanza, quali strade, torrenti ecc. allo scopo di proteggerne gli accessi.

    Il sistema difensivo costiero di Gela e dintorni, alla luce delle opere rimaste e quindi solo queste oggetto del nostro studio, è riferibile essenzialmente a due tipologie: postazione pluriarma e postazione circolare monoarma. Nella prima tipologia la struttura è una robusta casamatta in calcestruzzo, dello spessore di 60 centimetri, resistente ai tiri di piccolo e medio calibro; i resti di quelle di Gela, casematte allora munite probabilmente di diverse postazioni per mitragliatrici, cannoni anticarro e fucili mitragliatori, sono ubicati ad est del muro di recinzione delle fortificazioni greche di Capo Soprano, in particolare dietro le vestigia della ciminiera e dell’ex Liquirificio Marletta-Cellura. E’ difficile oggi ricostruirne anche il disegno perché nel dopoguerra sono stati divelti e smembrati, non si sa con precisione nemmeno dove arano ubicate; sarebbe cosa utile, però,  cercare di ricostituirli anche perché è probabile che i resti ci siano proprio tutti..

    Nella seconda tipologia, quella della “postazione circolare monoarma”, la più frequente nella nostra zona, si osserva una cupola con camera di combattimento circolare e a feritoia multipla; la feritoia, dotata  sempre di strombatura, è larga  2,2 metri e alta 0,80 centimetri, il diametro è di circa 6,2 metri, mentre la circonferenza raggiunge quasi i 20 metri; lo spessore del cemento armato arriva a superare il metro. Queste postazioni, disposte singolarmente od a gruppi e spesso delle stesse dimensioni,  possiedono diversi tipi di ingressi; quelli delle postazioni a gruppo spesso sono comunicanti tra di loro con tunnel sotterranei. Queste postazioni, inoltre, contengono pure, ma non sempre, dei piccoli ambienti sempre sotterranei  per l’alloggiamento di qualche militare o per deposito di armi e munizioni. Questa tipologia di gruppo di fortini si riscontra in contrada Feudo Nobile, nelle vicinanze di Ponte Dirillo; alle caratteristiche di fortini di questo gruppo  si aggiunge anche la presenza di una piazzola circolare con un diametro di circa cinque metri e mezzo destinata ad accogliere un cannone anticarro orientabile.

    In merito alla presenza di un altro tipo di strutture fortificate, presenti in Contrada dell’Olivo nelle vicinanze dell’area dimessa del cimitero americano prospiciente la S.S. 190 per Mazzarino, sembra che esse risultano appartenenti ad una tipologia non comune; comunque dovrebbe trattarsi di Rifugi Antischegge. Sono delle costruzioni in cemento armato che si sviluppano con dei corridoi a zig-zag di circa 7 metri, ciascuno posto a 90° rispetto all’altro. Ogni fine corridoio presenta una finestrella di areazione e tutto il complesso è provvisto di due ingressi posti a fine corridoi.

    Tutte le postazioni del territorio di Gela, ma anche quelle di tutta l’Isola sono state bonificate da una ditta calatina la Massarotti Bonifiche per conto del Reparto Infrastrutture dell’XI Direzione del Genio Militare di Palermo.

    Il sistema delle fortificazioni costituisce oggi un grande patrimonio culturale in cui è conservata parte della memoria collettiva della Seconda Guerra Mondiale.

Strutture difensive italo-tedesche dell'ultima guerra a Gela e presentazione del progetto "Memorie da condividere" con gli alunni del Liceo Classico di Marsala, del Geometra, Classico e Scientifico di Gela

IL BUNKER RITROVATO

Mappa dei bunker nel centro storico

 Lo scrivente, qualche lustro fa, è venuto in possesso di una serie di mappe dove sono indicati i luoghi di ubicazione dei fortini (o bunker) nel territorio di Gela, costruiti per formare un sistema di difesa costiera allo scopo di impedire o contrastare eventuali sbarchi nemici; da una di queste mappe si riesce a localizzare una fila posta a protezione della zona del Caricatore, nell’area a nord del porto rifugio; su tale fila si trovano due fortini catalogati con i numeri 1073 e 1071; di essi da tempo si è persa la memoria. Oggi a distanza di oltre sessant’anni uno di questi fortini ricompare, un po’ malconcio ma tutto sano, anche se infossato per tre quarti nel terreno franoso. E ricompare grazie, si fa per dire, al recentissimo incendio del cannetto e della vegetazione spontanea che ne avevano occultato la presenza. Si tratta del fortino n.1073, il settimo della zona del Caricatore, relativo ad una postazione circolare monoarma, allora con dotazione di una mitragliatrice; l’altro fortino, il n. 1071, non più esistente, in quanto distrutto durante la realizzazione del porto rifugio, era ubicato alla radice dell’attuale braccio di ponente.
Solo nell’abitato di Gela, fino agli anni Cinquanta, esistevano 31 fortini, di cui 25 allora con mitragliatrici e 6 dotati di pezzi anticarro. Di essi rimangono solamente 6, compreso quello ricomparso sopra il porto rifugio, e si trovano ubicati nelle seguenti zone: a nord-est dell’Acropoli di Molino a Vento, il n. 1084, in Contrada Carrubbazza vicino la scalinata prospiciente Via Niscemi, il n. 1085; il n.1071 nell’area a est delle fortificazioni greche; 2 fortini nella zona di Piano Notaro, il 1062 e il 1063. Si parla anche di un settimo fortino, che si dovrebbe trovare in un’area prospiciente Via Recanati o nelle sue vicinanze, ma, fino ad oggi, lo scrivente non è riuscito a trovarne l’ubicazione.
I 31 fortini, a cui si fa riferimento, facevano parte di un complesso di ben 186 postazioni ripartite nel territorio di Gela. Di tale enorme numero, tempo permettendo, si cercherà di fare una mappatura per capire quanti sono effettivamente rimasti. Intanto, il lettore che fosse a conoscenza dell’ubicazione di fortini nelle campagne di Gela, è pregato di mettersi in contatto con lo scrivente o con il redattore del giornale, pertanto, a tal scopo si forniscono contrade, con relative quantità di postazioni, dove è sicuro che esistano ancora dei fortini: Provinciale per Butera: n. 24 fortini; Contrada Spadaro – Strada Statale 117 bis: n. 15 fortini; Contrada Grotticelli: n.3; Poggio Campanella: n. 9 fortini; Contrada Priolo: n. 18 fortini; Contrada Monacella n. 5 fortini; sulla statale 115 direzione Licata-Vittoria: n. 60 fortini.
Adesso, del fortino ritrovato in Contrada Caricatore, si pone il problema cosa fare: deve rimanere così in questa posizione, oppure è opportuno imbracarlo con una gru e farlo riemergere dal terreno in cui si trova infossato? Quest’ultima operazione sarebbe la più logica, pertanto, lo scrivente si rivolge, tramite questo giornale, all’Amministrazione Comunale affinché proceda in tal senso: non fosse altro per rendere fruibile un esempio di archeologia militare a “portata di mano”.

 

Fortini di forma circolare con cupola (pillbox)

e rifugi antischegge


Cannone orientabile e pillbox a Ponte Dirillo (1943)

Pillbox in contrada Apa, strada per Butera

S.S.115 Dirillo, piazzola per cannone

 

pillbox sotto l'acropoli

pillbox in contrada Apa, strada per Butera

pillbox in contrada Apa, strada per Butera

pillbox in contrada Apa, strada per Butera

S.S. 115 Ponte Dirillo, foto di gruppo di alunni vicino la lapide che ricorda i caduti della 82 airborn

pillbox, S.S. 115 Ponte Dirillo

S.S. 115 Ponte Dirillo, alunni Geometra, prof. femminile, Classico e Scientifico

S.S. 115 Ponte Dirillo, ingresso di pillbox

S.S. 115 Ponte Dirillo, interno di pillbox con feritoia e pozzo per grossa mitragliatrice

S.S. 115 Ponte Dirillo, interno di pillbox con vano

S.S. 115 Ponte Dirillo, soffitto di pillbox

S.S. 115 Ponte Dirillo, ingresso pillbox

S.S. 115 Ponte Dirillo, camminamento

S.S. 115 Ponte Dirillo, pillbox

S.S. 115 Ponte Dirillo, alunni all'interno di un pillbox

S.S. 115

Contrada Cucinella-Spadaro, professoresse e alunni

Pillbox in Contrada Cucinella-Spadaro

Contrada Ponte Olivo, rifugi antischegge

Contrada Ponte Olivo, rifugi antischegge

Contrada Ponte Olivo, rifugi antischegge e alunni

Contrada dell'Olivo, rifugi antischegge e alunni

Contrada dell'Olivo, rifugi antischegge e alunni

Contrada dell'Olivo, rifugi antischegge e alunni

Contrada dell'Olivo, rifugio antischegge

Contrada dell'Olivo, rifugio antischegge

Contrada dell'Olivo

                Liceo Classico - Giovedì 30 novembre
Convegno di studio:

"Memorie da condividere"

Contrada Cucinella-Spadaro, lapide ai caduti e pillbox Contrada Cucinella-Spadaro, lapide ai caduti della Battaglia di Gela
Pillbox - Ponte Dirillo A casa di Cristoforo Ventura a Ponte Dirillo In macchina a Ponte Dirillo
Resti della polveriera di Ponte dirillo Interno cunicoli dei pillboxes Cunicolo dall'esterno e pillbox
Piazzola circolare per cannone Enrico cappello 5B Geometra durante i rilievi dei cunicoli dei pillboxes Deposito di proiettili per cannone a lato piazzola
Vestigia di casamatta della seconda guerra mondiale a Capo Soprano Vestigia di casamatta della seconda guerra mondiale ia Capo Soprano Vestigia di casamatta della seconda guerra mondiale a Capo Soprano

Vestigia di casamatta della seconda guerra mondiale a Capo Soprano

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