Torri a Gela

AMARE CONSIDERAZIONI

 

Il cantonale di nord-est, pericolante, della torre medievale del “castrum federicianum” in Piazza Calvario non è altro che una piccola tessera di un mosaico ancor più vasto rappresentato dalle mura di cinta medievali di Gela che si trovano da tempo in uno stato di forte precarietà con rischi di dissesto e di crolli; mura sconosciute purtroppo a coloro che dovrebbero salvaguardarle. Durante la demolizione del cosiddetto “muro della vergogna”, avvenuto nel 2008, il manovratore del mezzo, nel girare il braccio meccanico, inavvertitamente e con poca perizia urtò i conci angolari della torre che in parte si distessarono, anche se la cosa passo colpevolemente inosservata. Tant’è, che successivamente, quando si evidenziò un pericolo di crollo, la parte pericolante fu transennata e, purtroppo, fino ad oggi dimenticata. La pioggia e l’usura del tempo hanno fatto il resto: oggi c’è il rischio che se non si interviene urgentemente si assisterà ad un altro crollo e stavolta non di un reperto dei primi del Novecento, vedi il piccolo portale del santuario della Madonna delle Manna che ha fatto tanto scalpore, ma del 1200, epoca federiciana a cui risale questa torre. Mi chiedo cosa hanno fatto e cosa fanno la sezione monumentale della Soprintendenza di Caltanissetta e i dirigenti e gli assessori ai beni culturali del Comune di Gela, sollecitati nel merito da qualche decennio a questa parte? Non solo per il cantone pericolante, ma anche per tutto il complesso medievale che esiste nel cortile degli ex granai del palazzo ducale, dimenticato e coperto dalle erbacce.

    Le mura medievali di Gela, senza tema di essere smentiti, oggi sono senza tutela e in balia di chiunque, al punto tale che in via Verga si abbattono tranquillamente per nuove costruzioni; la seconda torre semisferica di Via Mediterraneo, quella fagocitata dalle abitazioni, versa in uno stato pietoso e quanto prima ne annunceremo il crollo della sua parte sommitale, col rischio anche che qualche pietra vada a finire sulla testa di qualche passante. Ed ancora, il sistema di protezione che è stato realizzato diversi anni fa sul passaggio di Porta Marina per quanto tempo dovrà essere mantenuto? E a proposito di Porta Marina, perché non si è mai intervenuto a recuperare i conci numerati dei suoi due archi a tutto sesto per ricostruirla, ammesso che si riescano a trovarli?

Che sconforto vedere beni monumentali della nostra città così importanti andare stupidamente in rovina!!

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