150° Unità d'Italia a Gela
Il Risorgimento italiano e l’Unità nazionalesono passati anche da Gela A partire dal 7 gennaio di quest’anno, con le manifestazioni di Reggio Emilia, sono iniziate le celebrazioni e i festeggiamenti del centocinquantenario dell’Unità d’Italia (1861-2011). Unità che è stata voluta soprattutto col Risorgimento e con la partecipazione popolare di tutta l’Italia dal Nord al Sud: dal Veneto alla Lombardia, dalla Toscana al Lazio, dalla Campania alla Sicilia. Un importante contributo alla nascita dell’Italia lo diede la Sicilia, prima con i moti risorgimentali del 1848 e del 1860 e successivamente partecipando all’epopea garibaldina. Tra le città siciliane che hanno dato un contributo al Risorgimento e all’Unità d’Italia, per chi lo ignorasse, possiamo sicuramente affermare che Gela, allora Terranova, ha occupato un posto importante. La dimostrazione di ciò è provata da carteggi e pubblicazioni che si trovano tuttora in archivi pubblici e privati e di cui qui in minima parte si riferisce. Un buon numero di lettere di un fitto carteggio epistolare intercorso tra i grandi del Risorgimento italiano e della letteratura ottocentesca ( tra essi Garibaldi, Mazzini, Cairoli, De Amicis, Rapisardi, Mormino Penna, Nicotera, Ada Negri, ecc.) con un nostro conterraneo Mario Aldisio Sammito, patriota e scrittore della seconda metà dell’Ottocento, nonché presidente del Fascio dei Lavoratori delle province di Caltanissetta e Siracusa, è stato ritrovato dallo scrivente in una antica famiglia aristocratica di Gela. Le lettere tutte autografe, comprese anche diverse fotografie con dedica all’Aldisio da parte di Mazzini, sono datate tra il 1862 e il 1881, anni in cui l'Italia con il Risorgimento conobbe un processo di graduale riscoperta e sempre più netta rivendicazione della propria identità nazionale che portò alla formazione dello Stato unitario Italiano, ovvero fece della penisola un organismo politico e indipendente a base nazionale. Da una delle lettere, messaci cortesemente a disposizione dal suo proprietario, che ha chiesto l’anonimato, citiamo parte del testo in cui Mazzini scrivendo al nostro Aldisio diceva: “Fratello, al programma esposto nel manifesto dell’Alleanza Repubblicana s’o d’avervi compagno… fido in voi per la zona vostra, sul vostro intendervi con gli amici… Prepariamoci. La repubblica Italiana non deve essere più sogno d’un incerto lontano avvenire ma scopo obbiettivo dello stadio presente… Il lavoro va stendendosi per tutta Italia ma calcolo sulla Sicilia come per provincia energica fra tutte… Andate inteso cogli amici e credetemi vostro Giuseppe Mazzini.” Ma riportiamo qui di seguito anche il testo di un’altra lettera, stavolta di Garibaldi inviata da Palermo in data 8 luglio 1863, indirizzata sempre al nostro concittadino Aldisio Sammito, e ciò per comprendere quali significazioni potessero rappresentare la Sicilia tutta, la nostra città ed il nostro concittadino nel periodo risorgimentale nazionale: “Signore! Accetto con gratitudine la Presidenza offertami di codesta Associazione (n.d.r. si riferisce alle Società Unitarie Emancipatrici che avevano come scopo di appoggiare economicamente e con l'invio di volontari le iniziative garibaldine). La ringrazio dell’amore che mi porta. Io confido molto nei Siciliani, e molto mi aspetto da loro per il bene della Patria, né temo di ingannarmi. Terranova non cederà alle altre città di Sicilia quando si tratti di combattere per l’Unità e per la Libertà.” Ed ancora: “…sia certa cotesta popolazione di Terranova che io non dimenticherò mai questa nuova prova che ella mi diede della sua devozione alla Causa Nazionale.”. Importanti lettere dunque la cui analisi porterà probabilmente altri elementi utili per definire meglio la partecipazione ed il contributo della Sicilia e di Gela alla causa del Risorgimento nazionale; lettere che, in questa fortunata contingenza di disponibilità di vendita da parte del proprietario, il nostro Comune o la nostra Regione dovranno necessariamente acquisire così da tramandare alle future generazioni un patrimonio epistolare di notizie inedite di uomini illustri e di avvenimenti accaduti a Gela ed in Sicilia ed evitare così che l’oblio e l’ignavia seppelliscano definitivamente brani della nostra storia locale (la microstoria da cui la storia attinge i fatti) che dimostrano inequivocabilmente che il Risorgimento italiano e l’Unità nazionale sono passati anche da Gela. Intanto, in attesa di scoprire altre documentazioni che possano contribuire ad ampliare le conoscenze di questi periodi storici, preunitario e postunitario di Gela, ho il piacere di trascrivere qui un elenco aggiornato di garibaldini gelesi che a vario titolo parteciparono alle battaglie per l'indipendenza italiana. -Antinori Gaetano, nato a Terranova nel marzo del 1841; Barone Calogero; Bigatti Felice; Biondi Rocco; Bolognini ...; Bonetti Giuseppe; Cannilla Luigi di Raffaele, nato a Terranova nel luglio del 1842; De Leito Giuseppe di Pietro, nato a Messina nel 1839; Di Gregorio Giacomo; La Greca Carmelo; La Mantia Luigi di Giuseppe, nato a Palermo nel maggio del 1845; Martinez Giovanni; Melilli Nicolò; Minnelli Pietro; Moscato Gangi Luigi di Carmelo, nato a Terranova nel settembre del 1847; Mormino Arturo; Musumeci Giovanni; Paino Felice; Rimmaudo Nunzio; Romano Carmelo; Sciagura Carmelo; Sciagura Giuseppe; Strazzeri Clementino; Tignino Vincenzo di Salvatore; Valenza Giovanni; Veneziano Salvatore. Nell'androne del Palazzo di Città, subito a sinistra dell'ingresso, si trova murata una lapide (proposta e dettata dallo scrivente nel 1990, che purtroppo non solo non è stata mai inaugurata – sarebbe opportuno farlo oggi - ma è anche sconosciuta ai gelesi) che ricorda i patrioti nostrani dei moti risorgimentali siciliani del 1848 e del 1860 che così recita: AI PATRIOTI TERRANOVESI-ALIOTTA BARONE GAETANO-CANNILLA RAFFAELE-F.LLI CAMERATA SCOVAZZO-NAVARRA BIVONA GIACOMO-NAVARRA GIACOMO-NAVARRA GIUSEPPE-PARTECIPI DELLA RIVOLUZIONE-PER LIBERARE LA TRINACRIA-AI GARIBALDINI TERRANOVESI-CANNILLA LUIGI-DE LEITO GIUSEPPE-PAINO FELICE-ROMANO CARMELO-TIGNINO VINCENZO-ED ALTRI-AL SEGUITO -DEL DUCE DEI MILLE-PER L'UNITA' D'ITALIA-NOMI SACRI ALLA LIBERTA'-FIGLI DI GELA-CITTA' ANTICA E GLORIOSA-UOMINI FORTI E MAGNANIMI-CHE LA PATRIA HANNO ANTEPOSTO-AI DOVERI DI PADRE DI SPOSO E DI FIGLIO-AI PIU' CARI AFFETTI DI FAMIGLIA-AL BENE PIU' PREZIOSO-LA VITA-QUESTA LAPIDE IL CONSIGLIO COMUNALE POSE-AFFINCHE' I LORO NOMI-GIUNGANO ALLA PIU' TARDA E REMOTA POSTERITA'. Ci chiediamo: ma a Gela, alla luce di tali trascorsi avvenimenti e nell’ottica delle celebrazioni del centocinquantenario dell’Unità d’Italia, ci sarà qualche manifestazione istituzionale per far conoscere e far ricordare il contributo della città alla Causa Nazionale?
Giuseppe De Leito (1893-1913) garibaldino terranovese
Il terranovese Sottotenente Antinori Gaetano dell'esercito garibaldino, in una foto del 1893 (Collezione N. Mulè - vietata la riproduzione)
Giuseppe Navarra patriota terranovese nei moti del 1848 (Collezione N. Mulè - vietata la riproduzione)
ARCHIVIO STORICO DEL COMUNE DI GELA DOCUMENTI ORIGINALI RIFERITI AI MOTI RISORGIMENTALI DI TERRANOVA TRA IL 1848 E IL 1849
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