Piano regolatore di Gela

OSSERVAZIONI SUL PIANO REGOLATORE GENERALE

Al Sig. Sindaco del Comune di Gela

Al Sig. Presidente del Consiglio Comunale

        (con preghiera di darne conoscenza ai capigruppo)

     e p.c. ai massmedia

 Oggetto: osservazioni sul PRG del Comune di Gela. 

Con la presente mi si consenta di intervenire sul Piano Regolatore Generale con l’intento di dare un semplice contributo e senza voler entrare nel merito della querelle che si è venuta a determinare in queste ultime settimane sulla incompletezza degli atti al vaglio del Consiglio Comunale. Incompletezza che riguarda, però, non solo gli atti ma anche diversi punti del PRG, dei tanti che si possono citare,  che andrò qui ad evidenziare. Sulle valutazioni e sulle proposte che si fanno a proposito dei beni culturali, sul turismo e sul talento posizionale (PRG, relazione generale, seconda parte, punto 2 Suscettività) ci sarebbe da intervenire, a mio parere, su una visione generica e poco realistica di tali problematiche, nonostante che nella prima parte della relazione generale, al punto 6, si parli di crescita ed evoluzione della città spesso in modo condivisibile. Non si nasconde poi il fatto che alcune relazioni che accompagnano il PRG, a mio parere, risultano troppo dotte, come se fossero state estrapolate da una tesi di laurea,  e a volte così sofisticate nella terminologia che fanno perdere o deviare il loro significato sulla realtà locale, come ad esempio quando si scrive sul Fordismo e post-Fordismo: “…La vicenda di Gela si colloca in quest’ultima categoria, e la discrasia tra nuovo e vecchio non è diacronica secondo le progressività di cambiamento che avevano avuto i paesi industrialisti con i ritmi e le consequenzialità “dell’industrializzazione nel tempo dell’industrialesimo”. Ma tant’è.

1) L’attuale PRG è stato redatto, se non vado errato, su una cartografia non aggiornata, risale infatti ai primi anni del 2000, tant’è che oggi non rispecchia la situazione di diversi luoghi, in particolare mi riferisco all’edilizia economica realizzata negli ultimi anni nelle contrade di Marchitello, Margi, Olivastro e ai centri commerciali e industriali sorti spontaneamente lungo la SS 117 bis.

2) Il PRG al punto 3.3.3., seconda parte della Relazione Generale,  prevede l’interramento della linea ferroviaria a nord della città con relativa eliminazione del cavalcavia di Via Venezia; come si può facilmente intuire tali opere sono di difficile realizzazione sia per l’alto costo che comportano sia anche perché mancano del parere e del finanziamento  delle FF.SS. le quali stanno portando avanti la logica del taglio dei cosiddetti rami secchi e la ferrovia di Gela a quanto pare ne fa o ne farà parte.

3) Il PRG prevede che le zone centrali della città ad alta densità abitativa A1 e A2 e quelle della zona C di Capo Soprano e Piano Notaro, alcune già aggravate dal fenomeno dell’abusivismo, siano trasformate in zone B con consequenziale incremento della densità abitativa e senza che si mettano in conto a priori le opere di risanamento utili e necessarie per tale trasformazione, a parte il costo che ciò comporta. Quello che è accaduto in Via Marmolada è emblematico: lì, infatti, invece di far demolire un vecchio fabbricato che ne strozzava la carreggiata della sede stradale il Comune ha dato l’autorizzazione al relativo restauro con grave pregiudizio su questa arteria che diversamente poteva dare uno sbocco notevole al traffico legato alla presenza di diverse scuole di Piano Notaro..

4) Il PRG, non prevede nessun miglioramento della rete viaria in una zona ad alto traffico come quella di Via Licata su cui si riversa il traffico di Piano Notaro, di Via Venezia, di Macchitella, di Marchitello e di Via Palazzi.

5) Nel PRG, al di là di una generica trattazione sulla piccola viabilità (punto 3.3.6., seconda parte della relazione generale) non sono previsti interventi per il miglioramento della viabilità interna della città. Oltre a ciò, sarebbe necessario intervenire ad esempio sulla zona a nord di Mulino a Vento, sulla Via Romagnoli, in particolare sul tratto Via Cappuccini-Piazzale della Posta centrale, per allargarne la sede stradale mediante il contenimento della frana e la demolizione di una fascia di fabbricati vetusti e pericolanti con la realizzazione peraltro di una via capiente dotata di una veduta panoramica significativa. Ma bisognerebbe anche intervenire sul Viale Indipendenza con l’ampliamento della carreggiata della sede stradale a partire dalla strozzatura dell’area archeologica delle fortificazioni greche fino a Via Europa.

6) Inserire con priorità nel PRG, possibilmente al posto della Grande Tangenziale Nord (punto 3.3.1., seconda parte della Relazione Generale), l’intero tracciato dell’Asse Attrezzato, redatto dall’ANAS, a nord della città, approvato già dal Consiglio Comunale, i cui lavori già cantierabili mancano solamente del relativo finanziamento. Una soluzione ottimale questa per evitare il congestionamento di Via Venezia e i pericoli dell’intenso traffico del tratto della SS 115  che va da Macchitella a Manfria, creando un anello stradale periferico, una circonvallazione, che colleghi le strade statali 115, 117bis e quella per Caltanissetta.

7) In merito al punto 3.3.5. relativo all’asse di collegamento tra l’area portuale di Capo Soprano ed il centro urbano, la soluzione di realizzare un collegamento prima a raso e poi in galleria, con la zona a monte della città, in prossimità del Parco Archeologico, ci convince poco della sua reale fattibilità.

8) Il PRG prevede la demolizione di 6 palazzine di case popolari di fronte al cimitero monumentale per la realizzazione di una piazza, forse un ottimo intento ma, a mio parere, difficilmente realizzabile.

9) Posso sbagliare ma mi sembra che in nessuna parte del  PRG si parli del pontile sbarcatoio, ultimo esempio a Gela di archeologia marinara; non sarebbe un’idea peregrina quella di un suo recupero per una fruizione di passeggiata a mare. Ne varrebbe la pena. Invece sta lì totalmente abbandonato in attesa che le intemperie e i marosi lo consumino lentamente e inesorabilmente.

 In definitiva, in base alle considerazioni esposte, consiglierei che  politici e  tecnici, oltre a confrontarsi, dessero un’ulteriore lettura critica al PRG e ne facessero un’analisi attenta per evitare di utilizzare un già confezionato PRG, valido non so fino a che punto.

Inviandovi i miei migliori saluti Vi ringrazio per la cortese attenzione.

Gela 2 febbraio 2009. Nuccio Mulè

 

Alcune immagini tratte dal Piano Regolatore Generale

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